Appennini - Guida Turistica

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Suddivisione secondo la latitudine
 La catena appenninica viene suddivisa in tre tronchi principali: l'appennino settentrionale, centrale e meridionale.
 Appennino settentrionale
 L'appennino settentrionale va dal Colle di Cadibona, dove si unisce con la Catena Alpina, a quello della Bocca Serriola, per mezzo della quale l'alta valle del fiume Tevere e quella del Metauro comunicano fra loro.
 Si suddivide nelle due sezioni regionali dell'Appennino ligure e dell'Appennino tosco-emiliano, a sua volta distinto in Appennino tosco-emiliano in senso stretto ed Appennino tosco-romagnolo.
 L'Appennino ligure si interrompe al Passo della Cisa, che permette le comunicazioni tra La Spezia e Parma. Esso incombe sul Mar ligure con diramazioni ripide e scoscese, solcate da brevi valli, per lo più trasversali, dense di popolazione. Invece, verso la Pianura Padana, presenta diramazioni e vallate più lunghe ma meno abitate.
 L'Appennino tosco-emiliano continua a sud-est della Cisa, spicca in questo tratto il Monte Cimone (2163m); nell'Appennino tosco-romagnolo invece il Falterona (1655m), dal quale nasce l'Arno; il Monte Fumaiolo (1408m), dai fianchi del quale sgorgano le sorgenti del Tevere; ed il monte Titano, sede della Repubblica di San Marino, che dalla sua triplice vetta domina il retroterra adriatico della Romagna (Rimini).
Le valli che discendono verso sud sono ampie e fertili:
  • a Lunigiana, che prende nome dell'antica città portuale di Luni ora distrutta, e percorsa dai fiumi Magra e Vara;
  • la Garfagnana, al fondo della quale tra le Alpi Apuane ed il Monte Cimone scorre il Serchio;
  • il Casentino, dal quale discende il corso dell'alto Arno;
  • il Mugello, percorso dall'affluente dell'Arno, il fiume Sieve, ed infine la Valdarno.
Importanti vie di comunicazione scavalcano l'Appennino settentrionale:
 Il passo del Turchino è un valico appenninico posto a quota 532 m s.l.m. sulla Strada Provinciale SP456 del Turchino tra Genova Voltri e Masone .
 L'altitudine reale del passo, sul quale transita il sentiero dell'Alta Via dei Monti Liguri e la strada delle Giutte proveniente dalla frazione dell'Acquasanta, è a 591 m s.l.m. mentre la quota 532 si riferisce alla galleria di valico sulla strada provinciale, che passa più in basso.
Il passo dei Giovi è un valico dell'Appennino Ligure posto a quota 472 m s.l.m. lungo la SS 35 nel tratto tra Mignanego e Busalla ed è il punto più basso dell'intera dorsale appenninica settentrionale tanto da essere conosciuto in geologia come depressione dei Giovi.
 La zona del passo ricade, amministrativamente, nel comune di Mignanego di cui il piccolo abitato posto sul valico è una frazione.
 I valichi della sezione tosco-emiliana sono:
 Il Passo della Cisa è un valico appenninico situato ad un'altitudine di circa 1041 m s.l.m. tra le province di Parma e Massa-Carrara.
 Esso separa l'Appennino Ligure dall'Appennino Toscano e permette i collegamenti tra la bassa Val di Taro e la Lunigiana.
 Presso il valico della Cisa passano:
 la SS 62 della Cisa che collega Sarzana a Verona
 l'Autostrada A15 (o Autocamionale della Cisa) che collega Parma alla Spezia mettendo in diretta comunicazione su strade ad alta velocità la Pianura padana con la Riviera ligure e la Versilia. il Passo del Cerreto (tra La Spezia e Reggio Emilia)
 Il Passo della Porretta è un importante valico appenninico a quota 932 m s.l.m., chiamato anche Passo di Collina, fra le valli della Limentra di Sambuca (o Occidentale) (affluente del fiume Reno) e il bacino dell'Ombrone Pistoiese (affluente del fiume Arno).
 Vi passa la S.S. n. 64 che unisce Bologna a Pistoia, passando per Porretta Terme (c.d. Porrettana); la Galleria dello Spedaletto (o di Signorino), costruita negli anni 1960, consente il valico anche ad una quota sensibilmente inferiore (circa 700 m s.l.m.); l'acceso emiliano presenta pendenze modeste, mentre quello toscano (assi più breve) ha pendenze che sfiorano il 10%.
 Si narra che da questo valico sia transitato anche Annibale durante la Seconda guerra punica, insieme ai suoi famigerati elefanti, prima della Battaglia del Lago Trasimeno.
 Il Passo della Porretta è un importante valico appenninico a quota 932 m s.l.m., chiamato anche Passo di Collina, fra le valli della Limentra di Sambuca (o Occidentale) (affluente del fiume Reno) e il bacino dell'Ombrone Pistoiese (affluente del fiume Arno).
 Vi passa la S.S. n. 64 che unisce Bologna a Pistoia, passando per Porretta Terme (c.d. Porrettana); la Galleria dello Spedaletto (o di Signorino), costruita negli anni 1960, consente il valico anche ad una quota sensibilmente inferiore (circa 700 m s.l.m.); l'acceso emiliano presenta pendenze modeste, mentre quello toscano (assi più breve) ha pendenze che sfiorano il 10%. Si narra che da questo valico sia transitato anche Annibale durante la Seconda guerra punica, insieme ai suoi famigerati elefanti, prima della Battaglia del Lago Trasimeno.
 Il Passo della Futa è un valico dell'Appennino tosco-emiliano, altitudine 903 m s.l.m., sito in Provincia di Firenze, nel comune di Firenzuola. È attraversato dalla ex Strada Statale 65 della Futa (ora Strada Regionale 65) nei pressi dell'incrocio, pochi metri a nord del valico, con la strada provinciale 116 di Cornacchiaia per Firenzuola. Separa la vallata del Mugello dalla vallata del fiume Santerno.
 Durante la seconda guerra mondiale fu difeso da alcune delle principali opere fortificate predisposte nel sistema difensivo tedesco denominato Linea Gotica. Tali postazioni furono abbandonate dopo lo sfondamento alleato avvenuto sull'adiacente Passo del Giogo di Scarperia nel settembre 1944.
 Dagli anni '50 è sede di un importante cimitero di guerra tedesco
 Il Passo di Lentula-Fossato è un valico dell'Appennino tosco-emiliano, posto fra Pistoia e Bologna.
 Il toponimo del villaggio di Lentula deriverebbe dal nome del console Gneo Cornelio Lentulo Clodiano che vi avrebbe combattuto contro Spartaco [1]. La località di Lentula appare in antichi documenti e, in particolare, nel "Diploma di re Corrado" (1026) dove è citato un "capud Lentule".
 In epoca granducale Lentula ospitava una delle dogane di confine fra il Granducato di Toscana e lo Stato Pontificio.
 Anche il torrente Limentra orientale, che scorre attiguamente a tale villaggio, nei documenti più antichi viene citato come "flumen Lentule". Negli stessi documenti appare anche un "confinum pontis a Lentula
Appennino centrale
 L'appennino centrale va dalla Bocca Serriola fino alla Sella Rionero (1020m), attraverso la quale si passa dalla valle del Volturno (versante tirrenico) a quella del Sangro (versante adriatico).
Tra un versante e l'altro e fra le varie catene, i valichi più notevoli sono:
  • la Bocca Trabaria
  • la Bocca Serriola
  • il Passo della Scheggia (Foligno-Fano)
  • il Passo di Fossato di Vico (Foligno-Ancona)
  • il Valico di Colfiorito (Foligno-Macerata)
  • il valico di Forca Canapine (Norcia - Ascoli Piceno)
  • il Passo della Torrita (Rieti - Ascoli Piceno)
  • il Passo delle Capannelle (L'Aquila-Teramo)
  • la Sella del Corno, tra la Conca Reatina e la Conca Aquilana
  • il Passo di Rionero, tra Volturno e Sangro.
 Questo tronco si divide in due sezioni: Appennino Umbro-Marchigiano e Appennino Abruzzese.
 L'Appennino Umbro-Marchigiano va fino al Passo della Torrita (tra Rieti e Ascoli Piceno), che mette in comunicazione la valle del Tronto con quella del Velino. Esso è intersecato da valli longitudinali (che seguono cioè la direzione delle catene), la più importante delle quali è la Val Tiberina (alta valle del Tevere). Raggiunge la sua massima elevazione nei Monti Sibillini con il Monte Vettore. Le rocce calcaree contengono molti fossili marini di invertebrati, tra cui anche le ammoniti.
  L'Appennino Abruzzese è formato da catene calcaree aspre e spesso rassomiglianti alle Dolomiti (Alpi Orientali), di altipiani e conche parallele alla catena. Il Corno Grande (2912 m) nel gruppo del Gran Sasso ed il Monte Amaro (2795 m) in quello della Maiella sono le cime più elevate della catena appenninica. Altri monti importanti sono i Monti della Laga dominanti la città di Teramo (2458 m con il Monte Gorzano), il Monte Velino (2487 m) ed il Monte Sirente (2349 m) a sud del Gran Sasso, il Terminillo sopra Rieti, i monti della Ciociaria (Monte Viglio) e i gruppi del massiccio del Meta (2247 m la cima del Monte Petroso) e delle Mainarde, al confine meridionale tra Lazio, Abruzzo e Molise.
 Tra gli altopiani si aprono conche che prendono il nome delle città che in esse gli antichi abitanti hanno eretto: Conca Aquilana, di Sulmona, Conca di Avezzano, altrimenti chiamata Marsicana. Quest'ultima era occupata fino al XVIII secolo in gran parte dal lago Fucino, ora prosciugato.
Appennino meridionale
 L'appennino meridionale va dal Passo di Rionero (Bocca di Forlì) all'Aspromonte, il resto della Penisola è occupato da una serie di massicci e di altopiani. Questi differiscono tra loro per la natura delle rocce di cui sono costituiti (rocce calcaree o granitiche).
L'appennino meridionale si suddivide in: Appennino Campano, lucano e calabro
  • L'Appennino Campano che va fino alla Sella della Conza Calabrese (tra Avellino e Potenza) che collega la Valle del Sele (versante tirrenico) a quello dell'Ofanto (adriatico). L'altipiano carsico del Matese, culminante nel Monte Miletto (2050 m), è il gruppo montuoso più caratteristico di questa sezione dell'appennino.
  • L'Appennino Lucano, dal quale dipende il tozzo promontorio del Cilento (Monte Cervati, 1899 m),il massiccio del Monte Sirino (Monte Papa,2005 m),il Monte Alpi (1900 m),che giunge fino alla Pianura di Sibari, percorsa dal fiume Crati e dominata dal calcareo monte Pollino (2271 m).
  • L'Appennino Calabro costituito da gruppi montuosi solcati da ampie valli. Inizia con la Catena Costiera (o Catena Paolana) che si allunga tra il Mar Tirreno e i profondi valli dei fiumi Crati e Savuto che la separano dall'altopiano della Sila. Quest'ultimo ampio altopiano granitico, ricco di foreste, si eleva in media tra i 1200 e i 1400 m, raggiungendo i 1929 m nel monte Botte Donato. Al di sotto di un istmo poco elevato, l'insellatura di Marcellinara di appena 251 m, iniziano le Serre, che si spingono con un doppio allineamento montuoso fino a congiungersi direttamente con l'acrocoro dell'Aspromonte dalla cui vetta più elevata, il Montalto di 1950 m, l'occhio spazia sul Tirreno e sullo Jonio. La vetta più elevata delle Serre, il Monte Pecoraro (1420 m), sovrasta le sponde ioniche
Suddivisione secondo la longitudine
 I versanti tirrenico ed adriatico degli appennini sono preceduti da gruppi di monti meno elevati e ben distinti dagli appennini: questimonti costituiscono l'Antiappennino adriatico e tirrenico.
 In alcuni tratti si hanno anche bassi rilievi, che sono dipendenze dell'appenino vero e proprio: costituiscono i Subappennini.
 Il Subappennino è prevalentemente costituito da catene argillose, franose, di scarsa elevazione; esso forma, specie verso l'Adriatico, una lunga striscia, che inizia a nord delle colline del Monferrato e delle Langhe e termina a sud del Golfo di Taranto. È lungo questa striscia che, in Emilia e nell'Abruzzo come in Valdarno soprattutto, il paesaggio naturale è tormentato dai cosiddetti calanchi.
 L'Antiappennino è invece costituito da quel complesso piuttosto irregolare di sollevamenti montuosi, che s'incontrano più vicino alle coste, ai bordi esterni della zona subappenninica. Sul versante adriatico appartengono all'antiappennino il monte Conero, di scarso rilievo (572m), il Gargano (1056m), sperone della penisola, ed i pianeggianti tavolati calcarei delle Murge e della Penisola Salentina; su quello tirrenico i sollevamenti montuosi, che costituiscono la fascia dell'Antiappennino, spiccano maggiormente. Ricordiamo il promontorio di Piombino, il monte Argentario, il monte Circeo, il Capo Miseno, i monti Lattari della Penisola di Salerno.
 Appartengono a questa fascia: le Alpi Apuane, dalle candide cave di marmo contrastanti con il verde denso della vegetazione che che ricopre le diramazioni sottostanti; i Monti Pisani, che separano le città di Pisa e Lucca; tra l'Arno e l'Ombrone: le colline del Chianti e le colline Metallifere; inoltre il monte Amiata, i monti Volsini, Cimini, Sabatini ed i Colli Albani. Essi accolgono nelle conche dei loro crateri spenti le acque di ameni laghi. Si aggiungono più a sud i monti compresi fra la Ciociaria e la Pianura Pontina (Lepini, Ausoni, Aurunci), retrostanti al Monte Circeo ed al Golfo di Gaeta; infine i Campi Flegrei ed il cono del Vesuvio.